Agli inizi del duecento, nello spazio antistante l’antica piazza denominata alle Colonne, si costruì la chiesa e il monastero di San Germano appartenente all’ordine benedettino. Della fondazione medievale si conservano solamente degli archi nella contro facciata, poiché lavori di riammodernamento ne modificarono le forme e la stessa planimetria. Nella zona mediana della facciata, anch’essa rifatta, sono poste due statue di misure maggiori rispetto alle nicchie semicircolari. I capitelli delle paraste richiamano la decorazione interna costituita da pregevoli stucchi di stile barocco decoranti tutta l’aula in ogni suo elemento architettonico. La stessa volta a botte lunettata della navata presenta un insieme di interessanti elementi modanati in stucco. Gli studiosi sono divisi sulla datazione del riammodernamento, oscillante tra la metà del XVII e gli inizi del XVIII secolo. Innegabile è, però, l’alto valore di queste decorazioni che, seppure appiattite dal colore bianco conferitogli dopo gli ultimi interventi di restauro in sostituzione dei colori tardo ottocenteschi, presentano un disegno in cui prevale il motivo floreale e il “Putto”. Particolarmente interessanti sono quelli inseriti sui pennacchi della cupola, posta al di sopra del presbiterio rettangolare, che sembrano giocare tra loro con pose quasi irriverenti. Di maggiore imponenza gli angeli e le virtù ai lati della cona in stucco con l’altare in commessi marmorei. La semplicità dell’esecuzione si ritrova solo nel paliotto d’altare, rovinato dall’inserzione ottocentesca del tabernacolo, che contrasta con una perizia artistica attribuibile a maestranze napoletane operanti alla fine del XVII secolo. Ugualmente in commessi marmorei, seppure di forme più semplici, sono i due altari laterali inseriti nella zona mediana della navata. Le cone d’altare, prive degli originari dipinti, presentano una decorazione in stucco ben allineata con l’intero contesto decorativo. Il pavimento della navata è a riggiole, tipiche della metà del Settecento napoletano, con al centro la rosa dei venti e l’inserzione di elementi vegetali. Il presbiterio ha un pavimento in marmi policromi su cui, nella zona laterale, è incisa la data: 1700. Le gelusie, il coro e la cantoria, tutte in legno dorato e intagliato, vanno ad arricchire la decorazione in stucco di un monastero tra i più ricchi di Sessa.